PROMOZIONE TURISTICA DELL’ITALIA: QUALE FUTURO?

GHNET GENNAIO 2012

Soppressa, confermata, commissariata oppure viva ma senza soldi per la promozione: cosa fare con l’ENIT?  In questo articolo si ripercorrono le tappe dell’ente nel 2012,  analizzando nel dettaglio i conti e avanzando proposte di gestione.

 

Soppressa? No, confermata. Ma per fare che cosa? E con quali risorse?

Gli interrogativi si riferiscono a ENIT, l’ Agenzia di promozione turistica Italiana nata nel 1919 “per promuovere la cultura e le attività turistiche in Italia e all’estero” e per la quale la proposta di legge a firma Vico, Marchioni, depositata presso la Camera dei Deputati dal 23 novembre, chiede di istituire di una commissione parlamentare di inchiesta che indaghi sulla gestione commissariale dell’Agenzia nazionale del turismo (ENIT).

Cosa dovrebbe accertare la Commissione di inchiesta?

Non si tratta tanto di appurare i danni derivanti al settore turistico dalla “spoliazione di ruoli, capacità, risorse professionalità e prestigio” dell’ENIT a seguito del commissariamento dell’Ente, deciso su iniziativa del Governo Berlusconi, nel giugno del 2009 (l.69/2009 art.19), ma di indagare su vicende, atti e comportamenti che violano le norme e disattendono il compito di vigilanza che la legge attribuisce al Ministro del Turismo chiamando in causa la gestione del portale italia.it e le vicende legate all’istituzione e alle nomine dei vertici di Convention bureau.

I compiti da assegnare alla Commissione sono elencati all’ art.3 della proposta di legge, e si rifanno a molte delle vicende che hanno “segnato” il turismo italiano nel periodo del governo Berlusconi che, nel 2009, al varo della campagna “Magic Italy” assegnava, per bocca del Premier, al Ministro Brambilla la missione di portare la crescita del Pil del turismo dal 10% al 20%! Oggi, come ci ricorda Roberta Milano, riportando un dato di Assintel, il peso del turismo rispetto al Pil è sceso di 3 punti in 3 anni, dall’11% all’8%.

Ma andiamo con ordine.

Il commissariamento

 

L’ENIT è un ente di diritto pubblico dotato di personalità giuridica col compito di promuovere l’immagine unitaria dell’offerta turistica nazionale e di favorirne la commercializzazione.  Compiti e natura giuridica confermati dal decreto 35/2005 art.12 e il successivo regolamento di attuazione (DPR 207/2006) e dal nuovo regolamento di organizzazione dell’ENIT – Agenzia nazionale del turismo, adottato con decreto del Ministro per il turismo del 21 gennaio 2010 (GU n. 95 del 24-4-2010).
Nel giugno del 2009 l’approvazione della legge n. 69Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile” apre le porte al commissariamento dell’ente.
L’art. 19 infatti autorizza il Governo a modificare il regolamento dell’ENIT, ridefinisce componenti e funzionamento del Consiglio d’amministrazione e ne affida, fino alla nomina del nuovo CdA, le funzioni ad un commissario straordinario.

La decisone appare quanto meno inopportuna, date le difficoltà del settore* e dell’ente (rilevate anche da Matteo Marzotto); difficile anche credere alla misura straordinaria che sostenga la crescita e la competitività del turismo: il commissario straordinario è Marzotto, che subentra a se stesso, essendo dal 2008 il Presidente di ENIT. Secondo Fittipalti (Espresso  economia 2/10/2009) l’obiettivo principale della Brambilla è  piuttosto quello di ridurre il numero di consiglieri delle Regioni, le uniche delegate a rigor di Costituzione a poter fare promozione e in attesa che ciò accada si sistemano gli uomini giusti al posto giusto.

L’attività del Commissario durante la fase di gestione straordinaria ha gli onori della cronaca per la nomina di agosto di Paolo Rubini, che non ha alcuna specifica competenza – ma è stato uno dei più stretti collaboratori della Brambilla, come del resto gli altri 10 beneficiati dai contratti pubblici (Amato e Franco sul Fatto Quotidiano del 13 novembre 2010) “in quell’ avventura dei Circoli della Libertà berlusconiani passati come una meteora tra un rifrullo di quattrini e mille polemiche”.

Per inciso, Rubini è lo stesso a cui era destinato un compenso di 130.000 €, se fosse diventato consigliere (Fatto Quotidiano 19/11/2011) di Convention Bureau, la società voluta a tutti i costi dalla Brambilla per incrementare il turismo dei convegni – cioè per svolgere un’attività che è già istituzionalmente dell’ENIT, con la bella dotazione di circa 7 milioni che ha accumulato 567 mila euro di passivo in appena 3 mesi di vita.

E il predecessore di Rubini? È Eugenio Magnani, che poco prima di diventare il coordinatore della Struttura di Missione presso il Ministero del Turismo per il rilancio dell’immagine dell’Italia (nell’ottobre del 2009) si vede aumentare dal Cda lo stipendio del 70% e totalizza, (compreso però il premio di produzione!) 190.000€ annui.

Ma c’è qualcuno che si preoccupa anche di un qualche coordinamento/raccordo tra tutti questi soggetti che si occupano dell’immagine, del rilancio, della promozione dell’Italia? O è un’attività superflua? Evidentemente sì, vista la circolare interna a tutti i dirigenti (del 20 luglio) che decreta che l’unico sito che deve fare promozione è il portale Italia.it, vietando “analoghi progetti realizzati dall’ENIT“.

L’iter per ricostruire gli organi della governance di Enit

Dobbiamo attendere luglio del 2011 perché il ministro Brambilla concluda l’iter per la ricostruzione degli organi di governance di Enit: il nuovo consiglio di amministrazione è composto da Matteo Marzotto, che da commissario straordinario ritorna presidente, da Mauro Di Dalmazio, Vice Presidente (coordinatore degli Assessori regionali in materia di turismo), da Bernabò Bocca, presidente di Confturismo in rappresentanza delle Associazioni di categoria, Flavia Coccia, in rappresentanza del Governo, Maurizio Melucci, assessore della Regione Emilia Romagna in rappresentanza della Conferenza Permanente Stato – Regioni.

La conclusione dell’iter non rimuove però lo stallo dell’ente, che è denunciato dalle associazioni di categoria e provoca un’ interrogazione sulla Nomina di Matteo Marzotto a commissario straordinario del consiglio di amministrazione ENIT, un’ interpellanza che oltre all’ ingiustificato ritardo per la fine della gestione commissariale chiede ragione del “forte indebolimento dell’Agenzia, con i trasferimenti statali passati da 45 a 33 milioni di euro e le spese per le attività di pubblicità e promozione da 10 milioni a 458 mila euro, mentre ammontano a oltre 15 milioni di euro le spese per il personale (circa 83 mila euro a testa)”; nell’interpellanza si chiede poi spiegazione del trasferimento, sempre nell’anno in corso, di ben 6 milioni di euro ad altri fini e della stata costituzione del Convention Bureau, una controllata con il compito promuovere il turismo congressuale che è già una competenza dell’ENIT.

Il 18 ottobre, avendo la X° commissione della Camera (attività produttive) rinunciato ad esprimere il parere sulla nomina a presidente dell’ENIT di Matteo Marzotto, il Ministro Brambilla ritira la proposta. Vari fonti ne danno la notizia: (radio cor, il 21 ottobre il TTG), insieme alle motivazioni dell’allora ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, che nega che la questione sia legata ai numeri in commissione Attività produttive della Camera.

Tant’ è. Ma se tutta questa vicenda avesse invece avuto lo scopo di mantenere quanto più possibile la gestione commissariale dell’Ente per cercare di fare assumere a Marzotto altre delibere d’intesa (cessione di un immobile, assunzione di dirigenti) con il direttore generale Rubini senza doverne rendere conto agli organi collegiali di amministrazione?

 

La commissione d’inchiesta farà luce su quello che ai più appare come minimo insensato? Ce lo auguriamo, pur sapendo che qualunque sia l’esito della Commissione, la “questione” è, e rimane, la promozione dell’Italia.

 

 

La prima convocazione del Cda di Enit

Per la prima convocazione, l’attesa si prolunga fino al 28 novembre 2011, a opera del vice presidente di ENIT Mauro Di Dalmazio, in accordo con la Conferenza delle Regioni. La riunione si conclude con il blocco di tutte le delibere degli ultimi due anni e la richiesta al direttore Rubini di presentare una relazione dettagliata sulla situazione e sulle delibere adottate durante il commissariamento, e molti temi rimasti sul tavolo, tra cui la chiusura delle 25 sedi estere e il progetto di rilancio per la promozione.

A conferma di quanto sia urgente il progetto per la promozione, le notizie e i commenti degli operatori presenti World Travel Market di Londra, la Fiera del Turismo tra le più importanti d’Europa, ci dicono di un ENIT incapace di fare attività promozionali efficaci. In particolare, l’esito di un sondaggio presso gli operatori pugliesi, pubblicata il 19 novembre 2011 sul blog “tutto sbagliato tutto da rifare” di Luciano Ardoino e ripresa il 21 dicembre da Franco Giuliano sulla Gazzetta del Mezzogiorno è unanime: «Una figuraccia”: l’allestimento costato a ogni Regione circa 40mila euro (mille euro a metro quadro) “Un ammasso di brochure e di manifesti attaccati alle pareti. A partire dal logo grigio e nero col tricolore, all’assenza totale di qualsiasi scenografia che riportasse le bellezze delle varie Regioni.”

Annasirolo ha detto: io c’ero.
….”Mancano le idee, manca la voglia a rinunciare, da parte di alcuni funzionari, ai vari privilegi fatti di viaggi, pranzi e cene…” “E poi, in ultimo, ma non per ultimo, ora ci sono lotte intestine non solo tra i vari uffici e funzionari ENIT, ma anche e soprattutto tra ENIT e Ministero: 2 loghi, 2 slogan…”

Sempre a proposito dell’inefficienza di ENIT, ci sono altre due notizie, in coda all’esito della prima riunione del Cda, pubblicate il 30 novembre su lagenziadiviaggi.it:

1. Il Cida, federazione nazionale dei dirigenti, denuncia il “disfacimento progressivo” della struttura Enit nel colpevole immobilismo dei vertici;

2. il Civit, la Commissione Indipendente per la Valutazione, Trasparenza e Integrità della pubblica amministrazione ha promosso l’ENIT per efficienza ponendolo al 4° posto nella graduatoria dei 52 organismi pubblici nazionali più virtuosi per gestione, strategie e operatività. Siamo a Novembre: Luciano Ardoino, approfondendo la notizia, fa notare che il CIVIT sul suo sito precisa che “una vera graduatoria della performance, effettivamente realizzata nel corso del 2011, potrà essere redatta soltanto nei primi mesi del 2012” e si articolerà nel raggruppamento delle singole amministrazioni su almeno 3 livelli di merito in relazione ai risultati ottenuti.

Il Direttore Generale Paolo Rubini però non si lascia scappare l’occasione, e sul sito di ENIT dichiara: “L’azione di contenimento e razionalizzazione delle spese condotta dall’Agenzia ha consentito di ridurre in maniera significativa i costi di funzionamento (che siano i 26.910.000 € previsti, a pagina 86 del piano Performance di Enit 2011-2013, e diminuiti a 23.964.707,65?) garantendo l’efficace gestione economica e amministrativa della struttura. Nel contempo, in un’ottica di razionalizzazione dei costi (che sia quell’ 8,75%–a pag. 83 dello stesso documento), abbiamo provveduto ad incrementare le entrate (risultate inferiori alle previsioni di 1.301.374,00€) garantendo una serie di servizi nuovi agli stakeholders e questi sono fatti, non parole, come attestano i positivi attestati ricevuti”. Ma di questi fatti non abbiamo trovato traccia nel documento già citato.

Ci piacerebbe leggere, magari in rete, una risposta di Rubini: ci dica dove sono archiviati i positivi attestati e anche a quanto ammonta l’incremento di entrate di ENIT, e in che cosa consiste la rimodulazione delle iniziative promozionali basate sui fondi disponibili che ammontano a € 6.714.561,85.

A noi risultano queste dotazioni da destinare alla promozione: il fondo ammonta a di 56.643.226 €, così ripartito negli anni: 18.641.742 di euro per il 2012, di 18.970.742 di euro per il 2013 e di 19.303.742 di euro a decorrere dal 2014.
Farebbe piacere (forse non solo a noi) avere qualche certezza in merito.

Ma anche se leggessimo domani risposta alle nostre domande, non potremmo dire di essere rassicurati sulla futura possibilità di ENIT – che istituito 90 anni fa, e che con una lungimiranza davvero sorprendente oggi, metteva la cultura come primo oggetto di promozione – di svolgere quell’attività istituzionale che ancora formalmente gli è attribuita.

Lo stravolgimento dei compiti istituzionali di ENIT, in assenza anche di un confronto con le Regioni circa il modello organizzativo, interessa anche il modus operandi dell’Ente che ha motivato “la fornitura a titolo oneroso dei servizi di assistenza promozionale, formazione e realizzazione di business plan e supporto professionale agli operatori del settore turistico alle regioni” con la necessità di compensare i pesanti tagli finanziari al bilancio dell’Ente da parte del governo.

Anche questo è tra gli oggetti di accertamento della futura Commissione, sia perché si delinea un profilo diverso dei compiti dell’istituto, sia perché non è al momento noto quale sia stato, e se ci sia stato, uno sviluppo delle attività di business e promozionali per ottenere incarichi da soggetti certi.

Ora, l’ attività di promozione turistica di questo scalcinato paese, che già non si distingue per i risultati, non può adeguarsi ai tempi necessari alla Commissione di inchiesta per accertare responsabilità ed eventuali irregolarità del periodo di comissariamento di ENIT. Affidare la promozione a un’unica Agenzia è opportuno sia per non congelare la promozione dell’Italia all’estero ma anche per inserirla in una prospettiva che tiene conto di  tutte le risorse del Paese.

Più nota, ma al solito anche molto ingarbugliata, è la vicenda di Convention Bureau. Secondo la ricostruzione che ne fa Ardoino, che per altro valuta positivamente ll progetto, il 5 novembre appare una notizia che indica in Eugenio Magnani, coordinatore della struttura di missione per il rilancio dell’immagine Italia del Ministero del Turismo, l’incaricato dall’Ex Ministro Brambilla di traghettare il congressuale italiano verso il Convention Bureau nazionale.

Poco dopo un incontro con Magnani, Paolo Zona, presidente di Federcongressi, annuncia la nascita di CBN entro il luglio del 2010. Non ci saranno i preannunciati sviluppi e per un po’ tutto tace.
Ma la svolta, secondo Amato e Martini nel già citato articolo del Fatto Quotidiano, ha la data del 26 gennaio e porta la firma del capo di gabinetto del ministro, Varrone, il quale impone in sostanza al Dipartimento del Turismo di derogare ai propri poteri di controllo su ENIT e controllate. In questo modo da quel momento in poi sarà la stessa ENIT, cioè Rubini, a vigilare sulla gestazione della nuova società relegando in un scomoda posizione subalterna Promuovi Italia.

A febbraio del 2011 Promuovi Italia (società in house di ENIT e da questa controllata al 100%) comunica a Zona la costituzione dei convention Bureau nazionale e la sua nomina nel cda presieduto da Paolo Rubini, di cui faranno parte anche Margherita Bozzano (ex assessore al turismo ligure), Laura Colombo (segretaria personale di Brambilla), e Eugenio Magnani. Dopo circa un mese, nessuno accetta l’incarico e, sempre secondo la ricostruzione che Ardoino fa il 20 maggio 2011, Zona dichiaraIl Convention Bureau nazionale è nato con alcune storture che vanno corrette” e “Non va bene come impianto”. Per modificare la cosa, è necessario, prosegue Zona, cambiare lo statuto e dunque segnalare la questione alla proprietà”.

Come riportato il 6 maggio 2011 da un articolo di romacapitale.net, “Il ministro crea una nuova Spa per allargare i propri strumenti operativi. Ma l’operazione non è del tutto limpida”. Si inquadra la costituzione del CBN come una operazione che va nella direzione di tenere il paese al passo con il cambiamento e l’evoluzione. Risponde quindi alla necessità di dotarsi di un braccio operativo di diritto privato, capace di operare secondo le leggi del mercato, sembra la soluzione geniale. Quali poi siano i risultati di una prassi che contiene in sé dubbi di legittimità, incertezza sui controlli e confusione nelle strategie, è tutto un altro discorso e anche su questo sarà chiamata ad esprimersi la Commisione d’inchiesta. Lo stesso articolo dà poi notizia di una lettera di protesta del presidente di Federcongressi-Confindustria a proposito della gestione della nuova società da parte del Cda e di un’interrogazione dell’onorevole Roberto Rao (Udc) sulle anomalie con cui si sono delegate all’ENIT, con un atto d’indirizzo, tutte le responsabilità per l’approvazione dell’atto costitutivo e dello statuto della nuova società.

Forte di questo incarico, infatti il direttore generale dell’Enit Paolo Rubini si nomina presidente e amministratore delegato della “Convention Bureau”; gli altri due consiglieri di amministrazione sarebbero la segretaria particolare della Brambilla, signora Colombo, e il dirigente per l’immagine turistica, Magnani.

Il 20 giugno l’ex Ministro Brambilla annuncia che, a partire da luglio, con la nomina a direttore del Convention Bureau Nazionale del francese Patrick Hoffnung, si completa il Cda (il precedente non ha avuto vita sufficiente per insediarsi) della struttura che dovrebbe promuovere e favorire lo sviluppo del turismo d’affari italiano. Alla presidenza c’è il “collezionista di incarichi” Mario Resca, attuale direttore generale per la valorizzazione del patrimonio culturale del MIBAC, e gli altri due componenti del CdA sono il solito Paolo Rubini e Severino Lepore, titolare dell’Harry’s Bar di Roma.

Ma se in questa vicenda si accredita sempre di più l’opportunità di accertare il mancato rispetto delle disposizioni del codice civile e dei compiti di indirizzo e di vigilanza del DSCT, i numerosi abusi di potere e le violazioni di regole procedurali, non si può mancare di chiedere chiarezza anche su sprechi e distorsione di risorse:

  • la dotazione di circa 7 milioni di € con cui nasce CBN
  • 567 mila € di passivo accumulati da CBN in poco meno di 3 mesi;
  • l’aumento di capitale da 120.000 a 1.200.000 € a cui è costretto Promuovi Italia, per ottemperare alla volontà del ministro
  • 1.500.000 € che l’azionista Promuovi Italia deve sborsare dopo che a luglio l’assemblea straordinaria convocata da Resca ha deliberato l’aumento di capitale da 500.00 € a 1.000.000 €;
  • il cumulo degli emolumenti di Rubini (140.000 € come DG di CBN che si aggiungono ai 190.000 come DG di Enit + altri 25.000€ come rimborso spese;
  • 2.400.000 € del bando di gara di Enit per l’acquisizione di beni e servizi nei paesi dell’ara BRIC, per il quale si ipotizza l’infrazione del diritto dell’Unione Europea per l’affidamento in appalto della fornitura di servizi di progettazione, costruzione, acquisizione o noleggio di strutture espositive air drome e servizi accessori per lo svolgimento di manifestazioni ed eventi connessi al progetto “Italia comes to you”.
    Sarebbe poi interessante conoscere i risultati, in termini di promozione e comunicazione, dell’iniziativa chiamata Magic Italy, costata 3.234.000 di €. Non sarebbe stato più opportuno spendere quel denaro per format più moderni e soprattutto più interessanti per i viaggiatori stranieri?
    Gli esiti di Can’t forget Italy, progetto innovativo che parte dalla Basilicata, rappresentano un esempio di ciò che dovrebbe essere  una valida attività di promozione turistica.

      E inoltre:

    • 10 milioni di € del portale italia.it.
      Il 7 dicembre il Consiglio di Stato ha infatti annullato il bando di assegnazione per la creazione dei contenuti sul portale, il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di Unicity, condannando Promuovi Italia S.p.a., la società che gestisce il portale, e Monrif S.r.l. al pagamento delle spese legali. Ora entro 60 giorni dovrà essere presentato un ulteriore ricorso oppure il bando verrà definitivamente annullato e sarà necessario rifare la gara. Nel frattempo il Ministero continuerà a pagare lo stipendio dell’attuale redazione del sito fantasma, compresi 5 supermanager nominati proprio dalla Brambilla.

Manager del calibro di Edoardo Colombo, animatore del blog iper-berlusconiano “Il giulivo”, nonché membro del CdA dell’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, intervistato da Dario Salvelli al BTO dello scorso novembre, ha ha dichiarato che i contenuti del portale ci sono, ma sono fermi a causa di un contenzioso sul bando (che si sta però avviando a risoluzione) e ha mostrato l’attività dell’ultimo anno su italia.it: un widget su Twitter e la community Join Italy… Ma dichiara anche ”se ci sono contributi dalla Rete e sono validi li porto fino a Napolitano”…

Apprezziamo la disponibilità, e concordiamo con lui sul fatto che ”l’innovazione aiuta il cambiamento che nasce dal talento quando è riconosciuto il merito”.

Appunto.

 

 

* in relazione alla meta, contrazione per i viaggi verso località italiane, che si sono ridotti del 9,4%. I viaggi vero le regioni del Mezzogiorno sono quelle ad aver subito la maggiore diminuzione, con un -19,7%. (fonte: Istat nel suo rapporto “Viaggi e vacanze in Italia e all’estero”) e Banca d’Italia.